Nuovamente a Roma
Nuovamente a Roma
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Dopo vent’anni di New York, l’Ambasciatore Guidi, amico di vecchia data di mio padre, mi disse che con tutte le esperienze che avevo fatto sarei potuto tornare molto utile all’Italia. Lui stesso non era particolarmente soddisfatto di ciò che vi stava accadendo. Dato che raramente vedevo mia madre, che stava invecchiando e che aveva bisogno di una mano per seguire le sue cose, decisi di tornare in Italia. Eravamo nel 2003.
A Roma iniziai con un lavoro in campo finanziario che poi non andò bene. Un tipico esempio del malfunzionamento delle cose in Italia, della cattiva competenza e della scarsa affidabilità delle persone e delle istituzioni. Nel frattempo ero stato avvicinato da vecchie conoscenze del Partito Repubblicano.
Incuriosito chiesi loro quale sorte fosse toccata a quel piccolo partito. Seppi così che si era sfasciato a seguito della faccenda di Mani Pulite e dell’arrivo sulla scena politica di Silvio Berlusconi. Un’anima del partito era rimasta ancorata alla tradizione azionista e di sinistra, l’altra si era trasferita con armi e bagagli nell’universo berlusconiano.
Date le tradizioni risorgimentali della famiglia ed il passato azionista di papà, non potevo che apprendere con rammarico del tradimento degli ideali mazziniani da parte di una componente rilevante del partito. Ero certo che il vecchio La Malfa si stesse rivoltando nella tomba. Che un partito dalle tradizioni così nobili ed antiche potesse finire col farsi sedurre da un personaggio come Berlusconi era per me inconcepibile. Decisi perciò di darmi da fare per cambiare le cose.
Venni presto invitato a far parte del Movimento Repubblicani Europei con la richiesta di mettere in piedi un ufficio Affari Esteri. Mi resi subito conto che il compito sarebbe stato ingrato: il partito non era che l’ombra di quello che era stato, di potere ne aveva poco, di mezzi ancora meno e tutta quella generazione di politici che avevano gravitato nel Partito d’Azione e collaborato con La Malfa non c’era più o era sul punto di scomparire: non vedevo intorno a me persone di spicco o menti raffinate. La decadenza era palpabile, ma speravo in qualche modo di poter tenere accesa una fiammella.