La Politica Estera con i Repubblicani

La Politica Estera con i Repubblicani

Esaminata la situazione decisi che non mi restava altro che concentrarmi sui centri di crisi. Ero da solo e l’ufficio troppo piccolo per occuparsi di tutto: era necessario stabilire delle priorità. Mi recai dalla Sbarbati, allora segretario del partito e deputato europeo. Capii subito che non avrei mai potuto avere grandi aiuti, in quanto non vi era grande interesse per le questioni internazionali. Ci lasciammo che mi diede carta bianca ed il permesso di gestire le cose come meglio credevo.

Decisi di occuparmi dell’Iran, che vedevo emergere come protagonista dei più importanti nel teatro tra Medio Oriente e Asia Centrale. Per cominciare, acchiappai l’elenco telefonico e mi misi subito in contatto con la sua ambasciata. Poco dopo iniziai una successiva serie di telefonate per mettermi il prima possibile in contatto con l’Ambasciata Americana, quella Francese, di Israele e dell’Arabia Saudita. Passato qualche tempo vi aggiunsi l’Ambasciata siriana e anche la missione palestinese a Roma, i cui uffici si trovavano allora ad un tiro di schioppo dalla Basilica di San Giovanni in Laterano. Questa missione si è di recente trasformata in una vera e propria sede diplomatica, oggi accanto alle Terme di Caracalla.

Venni accolto con interesse e cortesia in tutte queste rappresentanze e presto iniziai a ridare visibilità al Partito Repubblicano: non eravamo certo granché ma sulla piazza una presenza l’avevamo. Le cose non andavano male, al punto che decisi di impegnarmi con la massima serietà. Riuscii ad allacciare buoni rapporti con tutti e, con mia grande sorpresa, soprattutto con gli iraniani.

Mentre stavo organizzando queste cose, il Movimento Repubblicani Europei mi scelse per andare a passare un breve periodo a Bruxelles al fine di famigliarizzarmi con i meccanismi e le procedure del Parlamento Europeo. Fu un’esperienza non priva di interesse che servì anche ad aprirmi gli occhi sulla inadeguata preparazione dei nostri rappresentanti e non solo dal punto di vista linguistico.