Entra in scena il sindaco Tosi

Entra in scena il sindaco Tosi

Dopo il naufragio di questo tentativo, insieme all’avvocato Fontana, un mio amico di Verona e due volte ministro all’epoca del Governo Ciampi, si decise provare con Tosi, sindaco di quella città. Anche lui aveva le sue ambizioni politiche e la cosa avrebbe potuto metterlo sotto i riflettori.

Insieme andammo a trovarlo nel suo ufficio in Municipio. Gli spiegai la faccenda e mi fu detto di portare avanti la cosa.

Tornato a Roma organizzai con l’ambasciatore un pranzo iraniano nella sua residenza privata. Si sarebbe svolto il 13 Agosto. Il buon Tosi si presentò con oltre un’ora di ritardo, cosa che trovai non solo poco cortese ma anche piuttosto imbarazzante. La figura fatta non era certo bella ma presi subito in mano la situazione e mi misi all’opera.

Inutile dire che dopo poco tempo il sindaco sparì e per oltre un anno non ne seppi più nulla. Naufragò in questo modo il tentativo di portare il Paese al tavolo delle trattative sul nucleare iraniano.

Improvvisamente ecco riaffacciarsi sulla scena il sindaco Tosi. Fontana mi disse che era interessato a riprendere contatto con l’Ambasciatore iraniano e mi chiedeva di organizzargli un incontro. Risposi che dopo tutto quello che era successo, ossia nulla, non ero esattamente dell’umore di farlo. Tra lui e Firenze mi avevano creato grande imbarazzo ed i miei rapporti con gli iraniani ne erano usciti incrinati. Fontana mi chiese a questo punto se non per Tosi, di farlo per lui. Era di Verona ed amava molto la sua città. Risposi che per lui lo avrei fatto, ma senza troppo entusiasmo.