Nell’ufficio elettorale del Sindaco

Nell’ufficio elettorale del Sindaco

Dopo qualche giorno ricevetti una telefonata. Avrei dovuto incontrare Luca Lotti al bar della stazione di Firenze prima della sua partenza per Roma. Risposi che si trattava di un’assurdità: ciò di cui volevo parlargli non era faccenda da bar, soprattutto della stazione. Perché poi incontrarlo in un bar di Firenze quando lui stava venendo a Roma? Tanto valeva vedersi in circostanze più idonee qui nella capitale. Passati una decina di giorni, mi fu detto che l’incontro si sarebbe tenuto a Firenze presso gli uffici di Renzi in Via Martelli. L’appuntamento era stato fissato per il 12 Luglio.

Preso il treno, mi recai presso l’ufficio elettorale del Sindaco. Arrivato di fronte al portone lo trovai chiuso. Sulla mia destra vi era un citofono. Cercai la targhetta ma non vi era nulla che potesse sembrare un ufficio politico. Scelgo il bottone corrispondente alla targhetta “Reception”. Il portone si apre e mi viene indicato il piano. Giunto a destinazione, trovo dietro un bancone una graziosa ragazza dall’accento est-europeo. Le chiedo se fossi nel posto giusto. Con un sorriso, rispose di no. Le chiedo allora se sapesse esservi nel palazzo un ufficio politico. Mi disse pensava potesse esservi qualcosa di simile al pianterreno.

Scesi di nuovo le scale, ma il pianterreno era troppo buio per essere luogo di uffici e non vi era nessuna traccia di porte. Riprendo le scale e decido di esplorare il palazzo, piano per piano. Non vi trovo nulla che potesse ricordare la sede del Comitato Elettorale di un Sindaco. Restava da esplorare solo un piano con tre ingressi. Né sulla porta di destra, né su quella di sinistra e tanto meno su quella centrale vi era traccia di targhe. Mancavano addirittura i campanelli.

Mi accorsi che la porta di mezzo non era chiusa. Spingo e mi trovo in uno stanzone buio, adibito a magazzino. A questo punto decido di poggiare l’orecchio sulla porta alla mia destra. Sento delle voci. Busso. Nulla. Busso più forte e ripetutamente. Ancora nulla. Faccio lo stesso, senza risultato, con l’altra porta. Nulla. Torno a quella di destra e poco dopo sento dei passi. Busso ancora. Vedo finalmente aprirsi la porta. Apparve un giovane scamiciato. Dopo averlo salutato, chiedo se mi trovassi presso gli uffici del Sindaco Renzi. Mi rispose di si. Lo redarguisco in modo leggero per la mancanza di targa e campanelli: l’organizzazione lasciava a desiderare.

Rispondendomi che così purtroppo stavano le cose, chiese il motivo della mia visita. Risposi esser lì per un appuntamento con Luca Lotti. Mi chiese allora di attendere e si assentò per qualche minuto. Tornato, mi fece accomodare nel corridoio. Ero in giacca e cravatta ed il caldo era soffocante. Mi affaccio nella stanza di fronte dove era in funzione un piccolo condizionatore. Chiedo al giovane che la occupava se potevo sedermi al tavolo in fondo: avevo da leggere e non avrei fatto rumore. Rispose di accomodarmi e passati una decina di minuti, tornò il ragazzo che mi condusse da Lotti.