Un tentativo fallito

Un tentativo fallito

Uscito dal palazzo, mi recai presso l’Istituto Accademico Lorenzo de’ Medici per fare due chiacchiere con l’amico Guarducci. Iniziai con l’esprimergli i miei dubbi sull’incontro e la piega che sembravano prendere le cose. Decidemmo di fare due passi assieme e vedere se nelle vicinanze della scuola vi fosse un luogo adatto per ospitare la statua. Ne trovai uno perfetto, poco distante dalle Cappelle Medicee. Guarducci mi disse che si sarebbe informato. Il sito apparteneva all’Arcivescovado, ma senza il consenso della Soprintendenza non si sarebbe potuto far nulla. Con tutta probabilità – aggiunse – il permesso non si sarebbe mai avuto.

Da Roma inviai un paio di messaggi a Firenze. Nessuna risposta. Cominciai a seccarmi perché si stava perdendo tempo: una simile opportunità non sarebbe durata in eterno. Ricevetti finalmente una telefonata dal vice-sindaco. La storia del gemellaggio risultava vera. Era successo che durante il trasferimento su supporto elettronico degli archivi municipali la pratica era andata smarrita. Nulla vi era però riguardo la statua. Avrei dovuto cercare di informarmi presso l’Ambasciata Iraniana. Risposi al vice-sindaco che le avevo lasciato tutte le carte, incluso un testo di due pagine corredato da fotografie con in dettaglio tutta la storia della scultura. Aggiunsi che era il caso di far presto. Gli eventi incalzavano e non avevamo a disposizione l’eternità. Quello che potevo fare l’avevo fatto. Che idea si sarebbero fatti di noi gli iraniani?

Essendo trascorse un paio di settimane senza ricevere notizie, passai alla mia seconda scelta. Si trattava di Flavio Tosi, Sindaco di Verona, considerato come uno dei potenziali leader del centrodestra. Come Firenze, Verona è città d’Arte e dal passato importante. Se il Comune toscano rifiutava la statua e la possibilità di discutere sulla partecipazione italiana alle trattative nucleari, si sarebbe potuto tentare con la città scaligera.