La storia di un Paese meraviglioso

Considerazioni finali

Cosa porterà il domani non è facile dirlo. Nessuna guerra moderna è durata così a lungo. Nel Paese resta sempre vivo il problema di integrare le aree rurali con il resto dello stato. Una cosa può dirsi: malgrado tutti questi anni, la presenza degli Stati Uniti e dei loro alleati ha portato al Paese non pochi progressi, soprattutto in campo sociale.

Anche se molto resta ancora da fare, nel paese si svolgono elezioni regolari. La condizione delle donne è migliorata ed è aumentato il loro ruolo nella società. Sono state edificate numerose scuole, l’istruzione ha fatto grandi progressi ed è cresciuto il tasso di alfabetizzazione. Gli studi universitari si svolgono regolarmente ed i laureati sono in aumento. Potenziate anche le infrastrutture civili e costruiti numerosi ospedali.

Mai come in questi anni l’Afghanistan si è potuto tanto aprire ed avere accesso ai vantaggi della modernità.

Riusciranno le trattative a far parlare con una sola voce tutte le fazioni che compongono il mondo Talebano? I Talebani non sono alle corde, ma hanno da risolvere problemi tra di loro e dimostrare di essere in grado di proporre qualcosa di più che un conflitto senza fine.

Non è chiara ad esempio la posizione della loro leadership che vive in Pakistan: sono più vicini ai Servizi Segreti Pakistani o ai loro parenti afghani?

Molti rimangono gli attori per i quali un accordo e è poco conveniente, se non addirittura un rischio: se a questa guerra vi è una via di uscita, ancora non si è trovata e quando finalmente giungerà la pace, a vincere sarà il popolo afghano.

Ancora oggi l’economia del Paese si basa in massima parte sugli aiuti esteri e la coltivazione dell’oppio. La corruzione resta un grave problema: non solo indebolisce l’operato del governo, ma allontana dalla politica l’insieme del Paese.

Una cosa è certa: senza un accordo con Mosca ed in assenza di una collaborazione da parte di Tehran e di Islamabad sarà difficile giungere a qualche conclusione. Indispensabile sarà anche un’iniziativa diplomatica da parte della Cina, che nella regione sta assumendo un ruolo di crescente importanza: in questi ultimi anni nel solo Pakistan ha investito circa 62 miliardi di dollari. Indispensabile anche un coinvolgimento dell’India.

Considerazioni finali

Il fallimento dell’incontro di Helsinki ha complicato le cose: i rapporti tra Stati Uniti e Russia hanno subito una battuta d’arresto. Questo ha aggravato la situazione nei teatri più difficili, ora tutti in movimento. La situazione sembra cambiare ogni giorno, ma l’attenzione resta fissata sugli Stati Uniti e su quali pazzesche idee potrebbero venire in mente a Trump.

Molto atteso da chi segue le questioni internazionali, il vertice che era stato concordato tra il Presidente Americano e Putin nel corso della riunione del G-20 di Buenos Aires. Purtroppo la cattura da parte di Mosca nello Stretto di Kerch di tre navi militari ucraine ed i rispettivi equipaggi ha fatto si che il colloquio è stato annullato: è probabile verrà spostato agli inizi dell’anno prossimo.

Mosca resta comunque attiva nella partita, tanto che di recente si è svolto un incontro con una delegazione talebana. Lo scopo era incoraggiare i colloqui di Doha ed esplorare la possibilità di procedere verso un accordo. Da parte talebana sono state espresse riserve riguardo le prossime elezioni presidenziali ed il ruolo del futuro capo di stato.

Fissate in origine per il 15 Ottobre del 2016, le ultime elezioni parlamentari si sono svolte il 20 Ottobre di quest’anno, esclusa la provincia di Kandhar che votato la settimana dopo. Malgrado alcuni attentati, ai quali si sono uniti ritardi e difficoltà, a votare si calcola si sia recata il 45% della popolazione. Notevole il fatto che il 33% dei votanti erano donne. Le candidate femminili erano più 400 e per il meccanismo delle quote, 68 di loro andranno in Parlamento. I risultati finali sono attesi per il 20 Dicembre.

Si può dire che ad oggi le prospettive generali per una pace in Afghanistan siano migliorate e nuove opportunità sono emerse. Benché la stabilità nel paese sia tutt’ora precaria è nostro dovere, oltre che interesse, che sia messo in condizione di poter fare le scelte giuste e decidere da chi essere governato.

Per via dei meccanismi di potere, più importanti saranno le elezioni presidenziali attese per l’anno prossimo. L’attuale presidente non è popolare ed il paese resta sempre una Repubblica fragile dal processo politico instabile. È certo che i Talebani non faranno sconti e il rischio di nuovi attentati resta molto alto.