Una rivoluzione senza morti
La Rivoluzione Bianca
In Iran intanto andava rafforzandosi quella stessa coalizione che aveva sostenuto Mossadegh e lo Shah proseguiva la sua politica di riforme. Nel 1963 inaugurò la cosiddetta “Rivoluzione Bianca”, ambiziosa serie di riforme per accelerare il cammino verso il progresso.
In molti ambienti religiosi aumentavano le preoccupazioni: le forze laiche avrebbero finito con l’indebolire ulteriormente il ruolo del clero e la religione stessa. L’Ayatollah Khomeini, religioso pio e rispettato, giudicò necessario opporvisi per evitare il destino della Turchia. In molti sermoni lo Shah fu denunciato quale servo degli Stati Uniti e di Israele, nemico della costituzione e responsabile della corruzione morale del paese.

Il 22 Gennaio del 1963 lanciò un proclama contro Reza Pahlavi e i suoi progetti politici al quale fecero seguito numerose manifestazioni di protesta. Lo Shah scelse di nuovo la via dell’intervento ma Khomeini non rinunciò alle sue denunce. La risposta del Governo arrivò a Giugno, con un ordine che costrinse l’Ayatollah agli arresti domiciliari.
In molti, soprattutto tra i ceti più abbienti e la borghesia laica, iniziarono a vedere Khomeini ed il clero quali autentici difensori del sentimento nazionale, nemici del contagio occidentale e alleati nella loro opposizione all’autocrazia. Lo stesso si poteva dire degli intellettuali e dei credenti, in grande maggioranza tra le classi popolari. L’anno successivo l’Ayatollah fu costretto all’esilio. Si recò in Turchia per poi trasferirsi in Iraq, paese nel quale la componente Sciita era tradizionalmente forte e ben radicata.
I benefici del piano di riforme avevano appena sfiorato i ceti bassi, già offesi dall’assalto contro l’Islam. Ciò li spinse tra le braccia del fondamentalismo ed in alcuni casi anche verso l’estremismo. Ogni proposta dello Shah era ormai vista con sospetto e si pensava servisse solo ad aumentarne il potere. Un marxista come Shariati iniziò a coniugare la religione con il rivoluzionarismo comunista dato che per lui entrambi si rivolgevano alle masse.