Approfondimento della guerra tra Russia e Giappone
Scontro tra Russia e Giappone, prima guerra tra grandi potenze
Anche se con il testo c’entra poco, credo sia di qualche interesse aprire una parentesi per illustrare l’enorme importanza dello scontro tra Russia e Giappone di fronte a quelli che saranno i più grandi eventi degli anni successivi e anche di tutto il XX secolo.

Questa fu la prima guerra tra grandi potenze successiva a quella franco-prussiana del 1870. Fu anche la prima tra paesi industrializzati, così come fu pure la prima tra nazioni occidentalizzate sorta dalla contesa per il controllo di paesi arretrati. In questo caso l’espansionismo russo verso Oriente in cerca di uno sbocco sul Pacifico aveva creato tensioni con il Giappone riguardo il controllo della Manciuria e della Corea.
Si è trattato inoltre della prima volta nei tempi moderni che una nazione asiatica aveva sconfitto una potenza occidentale: in meno di mezzo secolo un paese asiatico, in questo caso il Giappone, era riuscito a dimostrare che era possibile raggiungere il livello tecnologico e militare delle nazioni più avanzate ed imparare a condurre con altrettanta abilità e forza lo stesso gioco degli europei. Questo conflitto distrusse il mito della supremazia militare e tecnologica dell’Occidente.
Le conseguenze furono le seguenti: azzoppato in Asia, l’impero zarista dovette spostare la sua attenzione verso l’area balcanica per diventarne poi protagonista attivo. La cosa ebbe un ruolo nel far nascere in Europa una serie di crisi internazionali che in seguito sfociarono direttamente nel primo conflitto mondiale.
Indebolimento del regime dello zar, post guerra
L’esito catastrofico di questa guerra nel Pacifico portò ad un indebolimento generale del regime zarista sia in termini militari che di prestigio. Dall’incompetenza del governo e dalla sua disorganizzazione scaturirono un serie di proteste che condussero alla rivoluzione del 1905, preludio della grande rivoluzione russa del 1917 che vide i bolscevichi salire al potere e poi nel 1922 la nascita dell’Unione Sovietica.
La notizia di questa straordinaria vittoria fece aprire gli occhi ai soggetti delle potenze imperiali sul fatto che un popolo arretrato, umiliato e preso a cannonate dagli europei era riuscito in meno di 50 anni a diventare una grande potenza, uguagliandoli in termini di sviluppo industriale, tecnologico e militare.
A partire da questo precedente, ogni popolo soggetto al dominio dell’Occidente d’ora in poi poteva trovare un proprio ruolo nella Storia. Era però necessario aprirsi alla modernità, investire in educazione tecnica, ricerca scientifica, progresso tecnologico, organizzazione industriale e burocratica per adottare lo stesso processo di sviluppo dei popoli bianchi, adeguandolo però alla sua cultura ed alle sue tradizioni.
Nel 1905, nel 1908 e nel 1911 ebbero inizio rispettivamente in Persia, Turchia e Cina delle rivoluzioni nazionaliste. Ne furono contagiate in seguito India ed Indonesia, come successivamente i Paesi del Medio Oriente e dell’Africa. Dopo la Prima Guerra Mondiale questo processo andò intensificandosi in Asia come altrove e fu determinante nel porre fine alla supremazia dell’Europa, al tramonto degli imperi e ad avviare quel processo di decolonizzazione che avrebbe cambiato le cose a tal punto che il mondo del XX secolo sarebbe stato ben diverso di quello del secolo precedente.
A seguito della Seconda Guerra Mondiale, con la sconfitta della Germania e l’esplosione nell’Agosto del 1945 di due ordigni nucleari che portarono il Giappone alla resa, gli Stati Uniti sarebbero emersi come la più grande potenza mondiale. Si entrava in una nuova era, quella nucleare, che avrebbe portato con sé anche un cambiamento nel modo di fare politica estera.