Conflitto con la modernità
Prefazione
Fino a due secoli fa i grandi segmenti dell’umanità vivevano separati. L’Islam, l’India, la Cina, l’Africa Nera e infine l’Occidente europeo erano mondi a se stanti: tutti avevano un loro modo di vivere diverso ed in questo la cultura religiosa, che fosse buddista, confuciana, cristiana o maomettana, aveva un ruolo essenziale. È vero che tra questi mondi c’era un andirivieni continuo, ma restavano comunque territori esotici e misteriosi, estranei l’uno con l’altro.
Poi, soprattutto a partire dalla metà del XIX secolo, la civiltà europea iniziò ad espandere la sua influenza, allargandosi e finendo col connettere ogni angolo del pianeta.

Nel più vasto contesto del sistema degli Imperi, e in opposizione a questi, i paesi non europei e i popoli soggetti di fronte all’ondata di cambiamento che li andava travolgendo iniziarono ad adottare idee prese dall’occidente, principi di libertà, democrazia, nazionalismo, indipendenza e sovranità. Fu così che nel Vicino Oriente, in Asia e più tardi in Africa giunse la sostanza delle rivoluzioni del 1789 e del 1848. La storia europea si stava estendendo a quella del mondo.
Nel periodo coloniale i territori si dividevano in paesi governati dagli europei, quali parte dei loro rispettivi imperi, e in nazioni nominalmente indipendenti, con un proprio governo, nelle quali gli europei godevano di diritti e privilegi. Questo stato di cose portò al nascere di sentimenti contrastanti: da un lato una volontà di ribellione contro la supremazia dell’Occidente, dall’altro un desiderio di imparare da questo stesso Occidente ed imitarlo.
Gli esponenti della Comunità Islamica ed una consistente parte del popolo si sono sentiti vittime di un tradimento della Storia. Per secoli avevano visto brillare la stella dell’Islam, mentre le remote e distanti terre dell’Europa erano viste come luoghi di barbarie e di assenza della Fede, dalle quali nulla vi era da imparare e ben poco da acquistare, salvo schiavi e qualche materia prima. Il destino più felice al quale questi barbari potevano aspirare era quello di venire inglobati nelle terre del Califfo e gioire finalmente della luce della Vera Fede e dei benefici della Civiltà.
Nel Medio Oriente la sfida verso il cambiamento venne affrontata prima dalla Turchia, poi dall’Iran ed infine dal resto dei Paesi della regione. Per afferrare la portata ed il significato degli eventi cui continuiamo ad essere testimoni, è necessario fare un salto nel passato. Il primo conflitto mondiale portò al crollo di quattro grandi Imperi: quello degli Asburgo, quello Tedesco, quello Russo ed infine quello del “grande malato”, l’Impero Ottomano. Molto di ciò che da quei giorni è accaduto in Medio Oriente è il frutto degli eventi che si sono svolti in Turchia ed in Iran nel ventennio successivo alla Prima Guerra Mondiale.